Margherita Giordano

Tutti noi attraversiamo dei momenti difficili nella nostra vita. L’esistenza umana è costituita da situazioni, emozioni e pensieri connotati sia positivamente che negativamente. Per cui l’obiettivo di essere sempre felici o sereni è irrealistico. Se da una parte l’accettazione di questo stato di cose è necessaria per la nostra salute mentale dall’altra è necessario prestare attenzione a diversi fattori per prendere in considerazione la possibilità di contattare uno psicoterapeuta: 1 durata, 2 pervasività e 3 ciclicità del malessere.

Se la risposta anche ad una sola delle seguenti domande è SI, allora incontrare uno psicoterapeuta può esserti di aiuto.

• Il malessere dura da almeno un mese anche se legato ad una sola situazione?
• Il malessere è diffuso a diversi contesti della tua vita: famiglia, lavoro, amici, scuola, rapporto con il partner, etc?
• Il malessere di tanto in tanto torna a bussare alla tua porta anche se per periodi inferiori ad un mese? 

La risposta è chiaramente NO.

Essere consapevole di avere un problema e attivare un comportamento (la richiesta di aiuto ad uno psicoterapeuta) per poterlo risolvere è indice di grande maturità e senso di responsabilità. Del resto, penseremmo mai di dover risolvere da soli un problema cardiaco senza rivolgerci ad un cardiologo?

Questo dubbio popola la mente del 99,9% delle persone che pensano di intraprendere un percorso psicoterapico e spesso è così forte da trasformarsi in certezza bloccando il contatto con lo psicoterapeuta. In realtà, nella maggior parte dei casi, il disagio tende a svanire nei primi dieci minuti della seduta e, in una piccola percentuale di casi, va ad affievolirsi nel corso della prima seduta, fino a scomparire del tutto entro le prime 2-3 sedute. Per cui non lasciate che una sensazione transitoria vi blocchi e vi impedisca di poter stare meglio.

Tante persone immaginano con ansia il primo appuntamento dallo psicoterapeuta, ponendosi domande del tipo: cosa dovrò dire?

Anche il primo incontro con uno psicoterapeuta, come quasi ogni situazione della vita, è più difficile ed imbarazzante nell’immaginario di quanto non lo sia nella realtà.

Nel primo colloquio la persona è invitata ad esporre i motivi che l’hanno condotta e a partire da questi contenuti si indagano alcuni aspetti. Inoltre al termine lo psicoterapeuta espone in che modo la psicoterapia può essere d’aiuto e fornisce delle informazioni pratiche circa gli incontri successivi e la relazione terapeutica.

Spesso in conclusione del primo incontro le persone dichiarano che è stato più semplice di quanto si aspettassero.

Ricordati che raramente ci si sente pronti per affrontare una nuova esperienza, ma lo si diventa vivendola!

In una fase iniziale, nella maggior parte dei casi, la frequenza delle sedute è settimanale, man mano che il percorso va avanti e tu acquisisci gli strumenti utili a gestire il tuo problema la frequenza si dirada gradualmente.

E' chiaro che impegnarsi non vuol dire solo presentarsi con costanza e puntualità agli appuntamenti, ma anche impegnarsi nei "compiti" che man mano concorderemo insieme in seduta, il cui obiettivo è farti sperimentare nella tua quotidianità quello di cui si discute in seduta velocizzando il cambiamento e quindi il miglioramento.

Ricorda: sei parte attiva e corresponsabile di come ti senti.

Il mio onorario è di 60€ a seduta. Al pari di tutte le altre spese sanitarie la psicoterapia è detraibile.